La polpa del Pulp - Una riflessione senza di stile di Giovanni Canadè

 

Dovrei scrivere qualcosa riguardo le polemiche suscitate dal volume Bompiani, L’anno del fuoco segreto, a cura di Edoardo Rialti e Dario Valentini?

Ma poi, perché dovrei? Nessuno me lo ha chiesto. Ancora: fino ad ora, del volume, ho letto un solo racconto.

Che poi, l’oggetto delle polemiche, mi par di capire, è stato il lancio del volume, presentato come antologia di un nuovo weird italiano, la coniazione di Novo Sconcertante Italico ecc. Ma devo essere sincero con voi lettori pulpettari, il vostro estensore frequenta i social ormai solo di striscio e tende a fregarsene il cazzo di ogni polemica ammorbante. Ne sono venuto a conoscenza grazie a un bel pezzo di Francesco Corigliano (superbo scrittore oltre che ottimo critico di settore), che analizza il volume ponendosi il dubbio che questa nuova definizione sia artificiosa per coerenza rispetto ai racconti presentati, a quanto pare, comunque meritevoli di lettura. Ma ribadisco che della raccolta ho finora letto solo un racconto, il bellissimo, e non poteva essere altrimenti, La serpe, di Elena Giorgiana Mirabelli, pulpettosa autrice passata sul numero zero della vostra rivista preferita insieme a quella’altro talento del sunnominato Francesco Corigliano. E quindi non ho nulla da dire in proposito, se non che questa storia delle definizioni, del creare un caso letterario (nel "genere" forse l'ultimo riuscito è quello dei cannibali? L'Italian Epic non riesco a considerarlo, sinceramente) (ma io non sono un brillante intellettuale/critico letterario/etc)

Ma sono ipocrita mica poco. E vorrei che Pulpette diventasse sì un caso editoriale: proponiamo sempre racconti inediti, pulp nel senso più generico e libero possibile, storie (s)gradevoli, un immaginario non sottoposto a operazioni di marketing ma solo al gusto di noi curatori. 

Pulpette è underground, forse punk. Chi se ne fotte. Amiamo le storie e ci provoca piacere fisico farle leggere. Chi si avvicina a Pulpette è il benvenuto, non solo per i racconti ma anche per tutte le belle cose che ci dite e che fate per noi (avete visto le foto di Debora de Bartolo nel post precedente?). 

Scrivere, leggere, sfuggire ogni giorno al dolore, dire alla morte “aspetta, devo finire di leggere un altro cazzo di racconto di Pulpette!". 

Libertà nella scrittura, libertà di leggere, liberi dalle atrocità della vita, liberi d’essere sgradevoli . 

Pulpette nuoce all'immensità della merda che ci avvolge.


n.b.: Non ho nulla contro i curatori del volume Bompiani, sia chiaro. Anzi, complimenti per aver proposto degli ottimi scrittori. Vi ho biecamente usato per parlare di me, di noi, di Pulpette!


p.s.: QUI l'articolo approfondito di Francesco Corigliano al quale faccio riferimento.

QUI  il libro L'anno del fuoco segreto


Giovanni Canadè

co-autore di Pulpette

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